giovedì 22 giugno 2017

Il martirio di Sant'Orsola di Caravaggio

Il martirio di Sant'Orsola Palazzo Zevallos

Il martirio di Sant'Orsola è un dipinto di Caravaggio esposto al palazzo Zevallos a Napoli. E' un capolavoro realizzato nel 1610 ed è considerato l'ultima opera di Michelangelo Merisi morto a Porto Ercole subito dopo aver concluso l'opera e lasciato Napoli. A quel tempo Caravaggio si apprestava a lasciare frettolosamente Napoli per raggiungere l'Argentario per formalizzare la grazia ricevuta relativa alla pena capitale. Ma torniamo all'opera. E' il terzo capolavoro che Caravaggio ha realizzato nella città partenopea dopo "Le sette opere di misericordia" e "La flagellazione di Cristo". E' un'opera bellissima quanto mai emozionante commissionata dal banchiere Marcantonio Doria che a Napoli aveva diverse proprietà.



                                 Il martirio di Sant'Orsola di Caravaggio

Descrizione del dipinto

Il dipinto rappresenta Sant'Orsola trafitta dalla freccia scagliata dal capo dei barbari. Il gioco di luce, ombre e colori che hanno reso celebre Caravaggio nel mondo, anche in questo caso, esaltano la straordinaria tecnica del pittore. Un raggio di luce illumina la scena, i colori accesi del sangue e della tunica creano un forte contrasto con il colore pallido del viso della santa. Sul fondo, appena percettibili tra le ombre, gli altri personaggi minori dell'opera, mentre il tiranno viene colto nell'istante in cui compie la feroce azione. Uno spettacolo straordinario di colori, ombre, immagini ed emozioni che contribuiscono a rendere l'opera un capolavoro dal valore inestimabile.  Al centro della tela è raffigurata la lotta tra il bene e il male, la sofferenza e la drammaticità, più dell'azione stessa rappresentata. Una pittura capace di trasmettere lo stato emotivo dell'artista, percepibile sempre nelle opere in cui è proposta la pietà umana  nei confronti della morte.


Curiosità

La fretta con cui Caravaggio cercò di concludere il dipinto fu tale, che l'opera fu asciugata al sole. L'attribuzione dell'opera a Caravaggio, è stata possibile grazie ad una lettera trovata nell'archivio della famiglia Doria. In questa lettera, il procuratore della famiglia spiega i motivi per cui invierà l'opera a Genova più tardi del previsto, in quanto doveva consultare Caravaggio sul processo di asciugatura dei colori.  
  

 

  

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