mercoledì 19 aprile 2017

Tarallo napoletano originale

Tarallo napoletano... quello vero!!!

Il tarallo napoletano originale è fatto con un impasto arricchito di sugna e pepe nero e mostra in superficie 3/4 mandorle intere e tostate. In napoletano si chiama "O' tarallo 'nzogna e pepe" e si mangia accompagnato da una bella birra fredda.. possibilmente la classica Peroni. L'aspetto del tarallo napoletano è gradevole, ha un buco al centro mediamente piccolo e non abbonda mai di mandorle nell'impasto, perché la mandorla buona costa e non si sprecaDi forma circolare, si compone di due listarelle d'impasto intrecciate, il colore è un marroncino chiaro e pesa all'incirca 30 grammi. Friabile, tenero, va mangiato possibilmente caldo e conservato nel sacchetto in cui viene venduto o in un cesto coperto da un canovaccio. Nato come cibo per i poveri, nel tempo ha saputo conquistare la stima dei napoletani che ne hanno apprezzato le qualità. Dal parco Virgiliano alla passeggiata romantica, dal finger food alla fame chimica, i taralli napoletani hanno accompagnato frotte di giovani partenopei in diversi momenti della vita.


                                     Tarallo 'nzogna e pepe fonte Assessorato Agricoltura


Mangiate solo il Tarallo napoletano e diffidate dalle imitazioni

I taralli pezzotti quelli non originali si sgamano facilmente. Solitamente hanno un'impasto ricco di noccioline sbriciolate, vengono venduti freddi e sono mediamente più grandi di quelli originali. Tendono ad essere secchi, poco friabili e poco umidi, sono bruttarelli e non hanno quel sapore così coinvolgente da mandare in tilt le papille gustative. Non mostreremo qui le immagini dei cosiddetti taralli pezzotti perché seguendo le indicazioni sopra elencate, sarà facile anche per voi individuarli su qualche banchetto di prodotti tipici. Diffidate dalle imitazioni! Il vostro gusto ve ne sarà grato e ne acquisterà in salute e bontà. Parlando dei taralli, non possiamo dimenticarci del Tarallaro, il venditore ambulante che nel suo bel cesto in vimini se ne andava in giro per i vicoli a vendere la merce. Sempre gentili e cortesi i tarallari - così come tutti i venditori ambulanti napoletani - sono da sempre considerati delle figure mitologiche, occupano un posto d'onore anche sul presepe. Anche Pino Daniele ne menziona uno in una sua canzone "Fortunato tene a robba bella 'nzogna zò" un omaggio assolutamente autentico a Fortunato il venditore ambulante più famoso della città. 



                                                  Tarallaro fonte: guide.superEva.it


Modi di dire 

Il tarallo fa parte da sempre della vita dei napoletani e dunque è entrato di prepotenza tra i modi di dire della gente comune. Ad esempio l'espressione "è finita a taralluccio e vino" viene utilizzata per dire che una situazione è finita in caciara; l'espressione "si proprio nù tarallo" è utilizzata per indicare il solito amico un po' cretino; l'espressione "me par a sporta dò tarallaro" viene utilizzata per indicare una persona che suo malgrado è costretta a camminare insistentemente fintanto che non raggiunge il proprio scopo. Un po' come accade al cesto del venditore di taralli che tanto si ferma in deposito, quando verranno venduti tutti i taralli; poi c'è l'espressione "tieni e cosce a tarallo" per indicare qualcuno che ha le gambe storte e per concludere vi ricordiamo l'espressione "maggio fatt ó culo a tarallo" utilizzata per dire che chi ha lavorato... ha lavorato davvero moltissimo e intensamente.

Per le tue vacanze a Napoli... scegli Vascitour!!!

Per prenotazioni: info@vascitour.it
Info in italiano Achille +39-3389961055; Marianna +39-3926804094
Info in inglese Anna +39-3292663534

Nessun commento:

Posta un commento