giovedì 19 gennaio 2017

O' sacchetiello o 'A Vurzella contro il malocchio

O' sacchetiello e 'a vurzella... vi ricordate?

O' sacchetiello o 'a vurzella... che ricordi!!! Era tutta opera delle nostre mamme, delle nostre nonne e delle nostre suore. Tutti quelli nati nel centro sud Italia "per lo meno fino al 1976" dovrebbero sapere di cosa si tratta. Tutti o quasi abbiamo avuto ò sacchetiello attaccato alla maglia intima dall'età della culla fino alle scuole elementari. Una tradizione antica che doveva preservare i bambini dal malocchio 'o maluocchio!!! Ci stava sempre una zia o una vicina di casa inconsapevole di avere il malocchio, di avere quella energia negativa che colpiva i bambini. Poverette tutte quelle donne che a loro insaputa venivano tacciate di malocchio. Tal volta quando queste donnine facevano un complimento ad un fanciullo si scatenava in famiglia la guerra dei riti magici. "Piglia ò sale" diceva la nonna "piglia l'uoglio" diceva la mamma, "piglia a cepolla" diceva il papà. Si scatenava in cucina la caccia all'ingrediente magico. 


                                                                    Scapolare della Madonna del carmine
                                                                  

Si ma che cos'è o' sacchetiello o 'a vurzella?

Si trattava di un amuleto! Per l'appunto di un sacchetto altrimenti detto borsetta. Lo cucivano e lo benedicevano le suore che a quanto pare avevano una marcia in più.  Le carmelitane, le suore della Madonna dell'arco, quelle del Cristo re, le francescane, quelle del Santuario di Pompei. Una pletora di suore che gareggiava per occupare il primo posto sul podio solitamente occupato dalle suore della Madonna del Carmine. Guai se non fosse stata una di loro a confezionare l'amuleto se ne metteva in discussione la potenza. Il sacchetiello fatto dalle suore aveva solo un'immagine sacra sul davanti e veniva ceduto in seguito ad un'offerta, un business che le suore sapevano gestire bene, grazie alla credulità del popolino. Se invece il sacchetto veniva confezionato a casa era un po' sacro e un po' profano, conteneva solitamente simboli religiosi e simboli pagani. 

                                      Sacchetiello di fattura casalinga 

Cosa conteneva il sacchetiello?

Il sacchetiello confezionato a casa in genere conteneva santini, acqua santa, palma benedetta, ghiaia teurgica e talvolta placenta. Si diceva che chi lo confezionava non potesse rivelarne il contenuto alla persona a cui veniva regalato, fatta eccezione per il santino recante l’effigie di un santo protettore. Questo sacchetiello veniva chiamato Scapolare perché si metteva al collo del bambino o glielo si agganciava alla maglia intima con una spilla da balia all'altezza della scapola. Sacchetiello, vurzella, breve o scapolare che dir si voglia si tratta di un amuleto protettore che rientrava nella sfera della religiosità popolare e che non destava alcuno scalpore. Uno stratagemma che calmava gli animi e che faceva sentire protetti i bambini da ogni avversità e soprattutto dal malocchio così temuto a Napoli come il parmigiano sul pesce al forno.

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