Miracolo laico di San Gennaro 16 Dicembre 1631
Visitare Napoli. Miracolo laico di San Gennaro ogni anno avviene il 16 dicembre data in cui i napoletani aspettano il terzo miracolo di San Gennaro, il cosiddetto "Miracolo laico". Nè ma perché si chiama miracolo laico? Innanzitutto parliamo subito di questa data "16-12-1631" e partiamo subito dall'idea che questi numeri vanno assolutamente giocati al lotto! Ogni napoletano onesto che si rispetti davanti ad una data ha un impulso incontrollabile... corre dal tabaccaio a giocare al lotto! E dunque lo facciamo anche noi, andiamo dal tabaccaio a giocare 16 12 e 31 terno secco sulla ruota di Napoli. Ma torniamo a noi e torniamo al miracolo laico di San Gennaro. Era già da qualche mese che il Vesuvio minacciava la popolazione. Il 16 dicembre 1631 i cittadini di Napoli chiesero a San Gennaro di evitare che il Vesuvio eruttasse. San Gennaro peró non ascoltó fino in fondo le preghiere dei fedeli. Il vulcano ahimè eruttò lo stesso anche se la città non venne colpita in alcun modo. E fu proprio a partire da questo evento che il miracolo venne definito laico, in quanto a San Gennaro i napoletani possono chiedere sempre la protezione ma non è detto che il miracolo avvenga. Per onestà intellettuale c'è da dire inoltre che la parola "miracolo" a proposito della liquefazione del sangue di Gennaro è impropria, in quanto si tratta di un prodigio, di miracolo possiamo parlare quando per esempio assistiamo ad una guarigione.
Miracolo di San Gennaro Opera di Micco Spadaro
Miracolo laico di San Gennaro Micco Spadaro con la sua pittura
Domenico Gargiulo meglio conosciuto come Micco Spadaro il pittore delle moltitudini il cronista dei tragici eventi del 600. Il pittore napoletano amava rappresentare la città sempre attraverso le folle rivoluzionarie, le moltitudini dei lazzaretti, le folle dei mercati o come in questo caso attraverso la folla di cittadini che assistono all'eruzione del Vesuvio del 1631. Una testimonianza storica a supporto dell'evento che vede il busto di San Gennaro protagonista tra la folla per fermare la lava del Vesuvio. Il dipinto è una prova storica di quell'evento "San Gennaro che ferma la lava". L'opera è esposta al Museo di San Martino nella sezione "Immagini e memorie della città" insieme ad altre tele del pittore napoletano: "La rivolta di Masaniello" e "La piazza del mercatello a Napoli". La Certosa di San Martino fa parte della storia della città molto più di tanti altri siti archeologici di Napoli. La Certosa di San Martino è da sempre presente nelle cartografie più remote della città. Vedi Tavola Strozzi o la tavola cartografica di Baratta Ma poi la Certosa contiene opere e testimonianze storiche proprie della città partenopea. Partendo dalla Sezione navale del museo, fino ad arrivare alla sezione espositiva del Presepe di Cuciniello tutto ha un solo sapore, un sapore esclusivamente napoletano. Se volete capire meglio la città di Napoli vi consigliamo di visitare la Certosa di San Martino in compagnia di una brava guida così da capire meglio Napoli e i napoletani. Buon viaggio e ben venuti a Napoli.Per prenotazioni: info@vascitour.it
Info in italiano Achille +39-3389961055; Marianna +39-3926804094
Info in inglese Anna +39-3292663534
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